Il territorio conteso del Jammu e Kashmir e la richiesta di autodeterminazione kashmira. Dal 1947 allo scoppio dell'insurrezione armata del 1989
Da circa settanta anni il Jammu e Kashmir è motivo di scontri fra India e Pakistan, i due paesi si contendono il controllo dello stato per ragioni di tipo religioso e politico. La stipula dell'atto di annessione del Jammu e Kashmir all'Unione Indiana è stato l'evento scatenante della prima guerra indopakistana che si è risolta grazie all'intervento delle Nazioni Unite. L'ONU ha raccomandato ai due paesi di indire un referendum per stabilire la volontà popolare kashmira riguardo al tema dell'annessione, tuttavia il plebiscito non è mai stato organizzato, le richieste di autodeterminazione kashmira non sono state ascoltate e l'annessione dello stato all'India non è stata revocata. Dal 1947 dunque il Jammu e Kashmir si trova sotto amministrazione indiana per volere del maharajah Hari Singh che firmò l'Instrument of Accession e parte della sua autonomia politica e legislativa è stata rimessa al governo indiano, che nel corso degli anni ha esteso progressivamente il proprio controllo sul paese. Questo ha inasprito i rapporti fra India e Pakistan, causando lo scoppio di altri tre conflitti, ed ha alimentato il malcontento della comunità musulmana in Jammu e Kashmir che è sfociato nel 1989 in un'insurrezione armata. Attualmente l'autonomia kashmira è stata ulteriormente limitata, continuano le proteste e le rivolte popolari contro il dominio indiano in favore del referendum e del diritto di autodeterminazione kashmiro e continuano gli scontri fra India e Pakistan.